Dieta per l’ipotiroidismo

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La dieta per l’ipotiroidismo

Il malfunzionamento della tiroide può dare diversi disturbi. Dieta per l’ipotiroidismo ecco cosa fare a tavola

 

Secondo un recente studio, circa 2,5 milioni di italiani soffrono di ipotiroidismo. Un disturbo che spesso non viene diagnosticato, specie se in forma lieve, ma che può intaccare pesantemente la vita di tutti i giorni, causando stanchezza, difficoltà alla memoria, stitichezza, gonfiore, irregolarità mestruale, oltre a problemi relativi all’umore e di peso. La dieta per l’ipotiroidismo per il calo del peso corporeo non necessita di schemi alimentari rigidi e troppo rigorosi, ma di una sana e gustosa alimentazione equilibrata che consentirà di non sentire la fame.

Ipotiroidismo

Questa sindrome è dovuta a un’insufficiente azione degli ormoni tiroidei, generalmente legata a una scarsa produzione degli stessi, che determina uno squilibrio in tutto l’organismo.

Nel caso di ipotiroidismo subclinico e non primario (e cioè indotto da patologie autoimmuni) e quando il disturbo non è trattato con levotiroxina, un ormone sintetico capace di esercitare le stesse funzioni dell’ormone endogeno T4, esistono alcuni accorgimenti che possiamo prendere anche a tavola per contrastarlo.

La dieta per l’ipotiroidismo: alimenti favorevoli

Includere nella propria dieta alimenti ricchi di iodio è il primo passo da fare: il fabbisogno giornaliero di questo elemento per un adulto è di 150 microgrammi, che salgono a 200 per le donne in gravidanza o in allattamento.

Pesce, crostacei e molluschi costituiscono una prima risorsa, con una menzione speciale per le ostriche; molto utile anche la frutta secca (pistacchi, noci, nocciole, anacardi, noci brasiliane), i finocchi, sedano, zucchine, le mele, il mango e l’ananas; non devono mancare poi i legumi, in particolar modo le lenticchie e i fagioli bianchi.

Fonti proteiche: carne, uova e pesci

Rispetto a quanto accade nella maggior parte delle diete, la carne è pienamente ammessa, anche quella bovina e suina, e lo stesso vale per le uova. Molto importante poi la presenza di alimenti che contengono selenio, ingranaggio della glutatione perossidasi, fondamentale contro i radicali liberi e per permettere un corretto funzionamento tiroideo. Favoriscono l’azione di questa ghiandola, infine, i semi di lino, la tapioca e l’olio di cocco.

Come sempre accade in questi casi, oltre alla lista di alimenti da privilegiare, nella dieta per l’ipotiroidismo c’è purtroppo anche quella dei cibi da consumare con moderazione. Quando si assume il farmaco per l’ipotiroidismo è opportuno chiedere consiglio al proprio medico, per evitare che gli alimenti possano interferire sull’efficacia del farmaco.

Ipotiroidismo con TSH alto, ecco i cibi da evitare:

  • la soia, e il caffè limitano l’assorbimento della levotiroxina(principio attivo del farmaco per l’ipotiroidismo)
  • gli alcolici possono modificare la produzione e l’azione degli ormoni tiroidei
  • le alghe essicate, anche se ricche di iodio, possono alterare il buon funzionamento della tiroide

Nella dieta per l’ipotiroidismo prestare attenzione alle quantità consumate di alcuni cibi

Quella dell’ipotiroidismo è per fortuna piuttosto limitata, ma non così intuitiva: oltre a caffè, alcol, cibi molto grassi o zuccherati,  sarebbero infatti anche da moderare il consumo delle verdure crucifere  come broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolo, cavolfiore, cime di rapa perché contengono glucosinolati, con proprietà preventive nei confronti di alcuni tipi di tumore, ma sono considerate gozzogeni in quanto possono disturbare il funzionamento della ghiandola tiroidea nell’utilizzo dello iodio, con conseguente diminuzione della produzione di ormoni tiroidei. Questi ortaggi possono quindi, in alcuni casi, interferire con il modo in cui la tiroide utilizza lo iodio. 

 Le verdure crucifere si possono consumare?

Chi soffre di ipotiroidismo, quindi, dovrebbe evitare di consumare estratti di verdure crucifere perché con il succo si ingeriscono grandi quantità di queste sostanze. Dopo la cottura di queste verdure, anche se breve, diminuisce la loro eventuale azione gozzogena. Contrastano l’assorbimento dello iodio anche gli spinaci, le pesche,  le fragole, gli arachidi e la soia. Nelle persone sane, queste verdure non contengono una quantità di gozzogeni tale da comportare un rischio rilevante per la normale attività della tiroide.

Secondo alcuni studi, infine, anche il glutine moderno avrebbe un’azione inibitoria nei confronti della tiroide. Sarebbe quindi preferibile optare per farine di grani antichi o pane, pasta e riso integrali.

 

 

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