Sushi nella dieta

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Sushi nella dieta

Come mangiare giapponese senza ingrassare

 

Tutti gli amanti del cibo giapponese si sono posti almeno una volta nella vita la seguente domanda: “Posso mangiare sushi se sono a dieta?”. La buona notizia è che si può, quella parzialmente cattiva (ma in fondo abbastanza ovvia) è che bisogna stare attenti a cosa e quanto si ordina. Non tutti i piatti nel menu del nostro giapponese di fiducia sono adatti a un regime alimentare corretto, e va da sé che se si vuole dimagrire è necessario non esagerare con le quantità.

Fatta la doverosa premessa, vediamo più nel dettaglio come stanno le cose

Con il sushi si può preparare un piatto unico salutare e bilanciato: i carboidrati complessi del riso sono compatibili anche con una dieta ipocalorica, il pesce contiene proteine di alto valore biologico e ha quegli Omega-3 che sono un toccasana per la salute, le alghe sono ricche di fibre e sali minerali, la soia di fitosteroli che contrastano il colesterolo “cattivo” e il contenuto calorico di zenzero e aceto di riso è tutto sommato trascurabile. La zuppa di miso, classica ouverture di una cena al giapponese, è un’importante fonte di proteine vegetali, fornisce tutti e gli otto amminoacidi essenziali oltre a calcio, sodio e magnesio.

Gli edamame, infine, hanno calcio, fosforo, manganese, potassio e vitamina C.  Di base, dunque, chi è a dieta dovrebbe evitare giusto la tempura e quegli uramaki molto elaborati che hanno al loro interno maionese e ingredienti fritti, oltre ovviamente alla birra e al sakè, che rimangono alcolici anche se prodotti in Sol Levante.

Se parliamo di porzioni del sushi a dieta il discorso si fa leggermente più spinoso

Come anticipato, il riso nel sushi va bene anche per chi è a dieta, ma senza strafare: tre pezzi contengono il quantitativo corretto di riso per un pasto, e se il nostro obiettivo è quello di spazzolarcene venti, non c’è modo di evitare i sensi di colpa. Discorso diverso per il sashimi, in cui l’elemento riso viene a mancare: anche in questo caso, però, bisogna considerare che il salmone e il tonno sono più grassi del pesce bianco (per quanto più ricchi di Omega-3).

Cosa fare per evitare gli eccessi?

In definitiva, per rispondere alle esigenze di una dieta equilibrata ed evitare un surplus calorico, difficilmente potremo sfruttare al massimo le potenzialità di un all you can eat; il consiglio è di ordinare la zuppa di miso e gli edamame per cominciare il nostro pasto, in modo da sfruttarne il potere saziante, e di non farci guidare troppo dalla golosità quando è il momento di passare al sashimi e soprattutto a sushi, uramaki, maki, gokun e quant’altro: in caso contrario, dovremo avere la consapevolezza che stiamo commettendo un peccato di gola, anche se più veniale di tanti altri.

 

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PRENOTA

studio BOLOGNA  dott.ssa Carmen Zedda

 

 

 

È fantastico decidere di provarci. Non cercare scuse,

ma cerca soluzioni. Carmen Zedda

nutrizionista biologa, alimentazione donna, nutrizione per sportivi, test intolleranze, educazione alimentare, dieta personalizzata

 

 

 

 

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