I benefici del tarassaco
Il tarassaco un prezioso rimedio, azione tonica e digestiva utile per stimolare il fegato e i reni
Il tarassaco conosciuto dalla medicina popolare nel XV secolo è chiamato anche “piscialetto o dente di leone”, è una pianta selvatica che si trova nei mercati o in campagna nel periodo primaverile ed estivo, le proprietà più note sono l’effetto depurativo e diuretico, oggi scopriamo numerose sostanze attive, antiossidante e benefiche per i reni e il colesterolo.
Nella spesa del mese di marzo possiamo inserire il tarassaco per pulire l’organismo dalle scorie dell’inverno ma soprattutto per purificare i liquidi biologici come il sangue, la linfa per eliminare le tossine dalle cellule con un effetto positivo sul nutrimento di tutti gli organi.
Il tarassaco possiede una potente azione antiossidante e quindi antitumorale, queste azioni sono agevolate anche dalla presenza della vitamina A, C e della vitamina E.
La produzione dalla bile stimolata dal tarassaco aiuta a diminuire la possibilità che il liquido biliare si addensi per formare i calcoli, che solitamente si depositano nella cistifellea; quindi il utilizzare questa pianta è vantaggioso per chi è predisposto alla formazione dei calcoli biliari.
Un altro motivo interessante per consumare il tarassaco è la capacità di abbassare i livelli del colesterolo nel sangue, questo è determinato dal miglioramento del metabolismo delle cellule del fegato e dall’aumentata produzione ed eliminazione della bile.
L’alternativa più simile dal punto di vista nutrizionale al tarassaco è la cicoria, ma ha una quantità minore di sostanze terapeutiche.
Vediamo insieme cosa contiene il tarassaco: numerosi fitosteroli, il tarassacosterolo, stigmasterolo, è ricco di calcio circa 473 mg%, ferro 3,3 mg%, sono presenti alcune sostanze come l’acido cicorico, la tarassicina con effetto colagogo, la colecistochinina e l’acido cinnamico. La presenza di queste sostanze attribuisce al tarassaco una altra indicazione terapeutica molto nota in fitoterapia, che è quella carico dei disturbi della vescica biliare.
Il contenuto di ferro calcio e altri sali minerali rende il tarassaco uno dei vegetali più indicati nelle anemie sideropenica, nelle sindromi emorragiche, solo l’ortica lo supera in questa funzione antianemica.
La presenza delle vitamine liposolubili A ed E e della vitamina C permette al tarassaco di affermarsi come una delle piante più antiossidanti presenti in natura con proprietà antitumorale perché combatte i radicali liberi e favorisce la loro eliminazione per via renale.
L’azione diuretica è data dalla presenza dell’acido cicorico e il glucoside cicoria che hanno la funzione drenare i tessuti soprattutto nei confronti delle scorie azotate, quindi un effetto fondamentale a livello del rene perché aumenta la velocità e la quantità del filtrato glomerulare.
Per inserire il tarassaco nel pasto giornaliero utilizzalo nell’insalata, metti due manciate di piantine fresche e tenere, unisci insieme il radicchio rosso, i ravanelli, il radicchio verde condito con olio extravergine d’oliva a piacere aglio e pepe. Trovi un’altra ricetta con il tarassaco qui.
Ecco un’idea detox: il decotto di tarassaco
fai bollire due cucchiai di radice di tarassaco per dieci minuti in 500 ml di acqua. Lascia riposare per un’oretta circa, filtra e bevi il liquido prima dei pasti principali.
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